Durante l’assedio di Milano del 1160, il Barbarossa mise a ferro e fuoco l’abbiatense, distruggendo il paese di Ravello ubicato nell’attuale località Bruciata di Albairate. A quella devastazione resistette solo il vecchio mulino perché circondato da un corso d’acqua che fermò l’avanzata delle fiamme. Dal 1910 quel mulino è di proprietà della famiglia Tarantola che vi ha impiantato la riseria che oggi è una delle più note aziende dell’abbiatense. Il mulino ha sempre macinato il grano e usato i “pestoni”, azionati dall’acqua, per la lavorazione del riso. Dal 1987 con l’arrivo di Giovanni, Cesare e Luigi, l’azienda si dedica esclusivamente al riso con l’introduzione di macchinari basati sulle più moderne tecnologie ed in grado di fornire prodotti di qualità.
L’elevata qualità del riso prodotto dalla riseria Tarantola della Bruciata è riconosciuto a livello internazionale; è stata, infatti, una delle prime riserie italiane ad avere il marchio controllo-qualità Demeter per la commercializzazione di riso prodotto in maniera biologica e biodinamica, senza l’uso di sostanze chimiche.
 
 
 
 
 
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